Controllo e prevenzione del rischio sono una priorità per chi gestisce strutture ricettive. Eppure, applicare le normative oggi non basta: almeno il 30% degli incidenti derivanti da rischi sistemici come furti, violazioni della privacy e danneggiamenti di impianti potrebbe infatti essere evitato grazie all’applicazione di quattro regole chiave
In Italia nel 15% dei casi le soluzioni di safety and security per la prevenzione e la gestione del rischio nelle strutture ricettive vengono fornite dalle case madri delle grandi catene alberghiere. E negli altri casi? Stupisce osservare come spesso regole banali di buon senso finiscano con l’essere non solo disattese ma addirittura confuse con la semplice applicazione di soluzioni ‘a norma’. I danni generati da approcci di tal genere, assai diffusi, sono solo in apparenza economici: in un’epoca in cui le aziende fanno i conti ogni giorno e in tempo reale con clienti abituati a esprimersi a colpi di click, i danni reputazionali valgono altrettanto.
Eppure, almeno il 30% degli incidenti derivanti da rischi sistemici come furti, violazioni della privacy, danneggiamenti di impianti, oggi è quasi sempre evitabile. Per hotel, resort & spa, centri congressuali, villaggi turistici la soluzione è a portata di mano e consiste nell’applicare quattro norme chiave, valide indipendentemente dal livello di complessità di una struttura, dalla sua collocazione geografica e dalla sua destinazione d’uso.
- Spendere? Sì ma…bene e solo il necessario.
La prima regola di buon senso è tanto semplice quanto ovvia. Una delle fasi più delicate nel progettare un sistema di controllo e gestione del rischio è quella in cui si decide come individuare la migliore soluzione possibile. Quale?
Nel settore dell’Hospitality è quella che soddisfa tre requisiti
- rispetto degli standard di sicurezza richiesti
- minimo grado di invasività per gli ospiti
- massimo grado di integrazione con le infrastrutture disponibili
Una soluzione così configurata consentirà infatti di facilitare la gestione stessa del sistema da parte degli incaricati e di risparmiare sui costi inutili, dando vita a soluzioni scalabili e implementabili in modo progressivo in un secondo tempo.
- Ragionare sulla base di aree clusterizzate.
Si pensi al numero elevato di varchi presenti in una qualsiasi struttura ricettiva e, soprattutto, alla composizione eterogenea dei soggetti da controllare: uno degli errori più comuni nel progettare la sicurezza nel settore dell’Hospitality è quello di considerare la struttura come un unicum, mentre è risaputo come ogni zona presenti esigenze specifiche e richieda risposte univoche in termini di soluzioni. Per mettere a punto una soluzione di controllo realmente efficiente ragionare per cluster è fondamentale: si tratta di identificare chiaramente aree (varchi di accesso) e gruppi (persone) con titoli e diritti di accesso tra loro omogenei.
In una struttura ricettiva queste aree sono facilmente identificabili: a partire dal perimetro esterno si trovano
- parcheggi per i dipendenti e gli ospiti
- aree di sosta per i mezzi di rifornimento Horeca
- accessi riservati ai visitatori esterni
- scale di servizio
proseguendo all’interno
- aree comuni per la registrazione degli ospiti
- zone di lavoro riservate al personale
- zone leisure aperte agli esterni come spa e ristoranti
- spazi per negozi e servizi
per arrivare infine alla camera, il luogo deputato alla tranquillità per eccellenza.
- Evitare di realizzare sistemi ridondanti.
Quante volte si vedono sistemi di controllo ridondanti: moltiplicare a dismisura il numero delle telecamere non incrementa in modo automatico il grado di efficacia di un sistema di controllo. Ciò che rende il sistema ‘la migliore soluzione possibile’ è il livello di attenzione con cui è stata realizzata la diagnosi preliminare dei fattori di rischio. Solo così è possibile dimensionare correttamente due fattori essenziali: il numero dei dispositivi da installare e il numero di funzionalità effettivamente necessarie (che, nella maggior parte dei casi, sono poche).
Anche in questo caso, solo l’esperienza può aiutare: modificare un impianto preesistente può rivelarsi molto costoso, sia in termini di spesa sia in termini di disagio potenzialmente arrecato agli ospiti di una struttura.
- Automatizzare e integrare quanto possibile.
La building automation offre oggi al settore Hospitality innumerevoli opportunità per raggiungere due importanti obiettivi: aumentare il livello di servizio e ridurre le spese. Gli esempi si sprecano e vanno dall’automatizzazione con controllo remoto di varchi di accesso veicolari, parcheggi, aree ospiti alla gestione domotica degli ambienti e alla loro illuminazione. Un grande supporto è fornito a livello tecnologico dall’integrazione tra building automation, IoT, business intelligence e data analysis: il risultato finale può essere, per qualsiasi azienda, un ecosistema virtuoso nell’ambito dei quali la tecnologia diventa strumento per accrescere le competenze di gestione.